An incredible review of our new album ‘One Light Year’ by Davide Arecco on Secret of Steel.
Nel 1994 usciva Brave dei Marillion, forse il miglior disco dell’era post-Fish. In quello stesso anno, a Verona, si formavano i Marygold, intenzionati a raccogliere nel migliore dei modi l’eredità prog di primi Marillion e Genesis del periodo Gabriel.
Il CD di debutto apparve nel 2005, con il titolo The Guns of Marygold, ma per il gruppo scaligero – un quintetto, costituito da Guido Cavalleri (voce e flauto), Massimo Basaglia (chitarra), Marco Pasquetto (batteria), Stefano Bigarelli (tastiere), Marco Adami (basso) – il vero evento da ricordare fu nel 2007, quando i Marygold aprirono per il Balletto di Bronzo al Verona ProgFest.
Da quel momento tanto lavoro in studio, ed ecco il secondo capitolo della loro storia: un disco molto bello, pieno di armonie che rimandano alla purtroppo dimenticata tradizione del new prog melodico inglese dei primi anni Ottanta, non senza attualizzarne il retaggio; in questi solchi laser è come se, appunto, i primi Marillion incontrassero, senza restarne snaturati, le sonorità a cui ci hanno abituato i Porcupine Tree, Pineapple Thief, Nordic Giants ed in generale gli artisti che incidono, oggi, per la K-scope.
Tradizione e modernità – evidente, quest’ultima, anche e soprattutto nella grafica – e sette composizioni (tutte di spessore), che vanno a formare un ottimo prodotto complessivo.
In 1994 Marillion’s Brave was released, perhaps the best record of the post-Fish era. In that same year, in Verona, Marygold were formed, willing to collect in the best way possible the prog inheritance of the early Marillion and Genesis of the Gabriel period.
The debut CD appeared in 2005, with the title The Guns of Marygold, but for the Scaligero group – a quintet, consisting of Guido Cavalleri (voice and flute), Massimo Basaglia (guitar), Marco Pasquetto (drums), Stefano Bigarelli (keyboards), Marco Adami (bass) – the real event to remember was in 2007, when Marygold opened for the Balletto di Bronzo at the Verona Prog Fest 2007.
From that moment they worked so much in the studio, and here is the second chapter of their story: a very beautiful record, full of harmonies that refer to the unfortunately forgotten tradition of the English new melodic prog of the early eighties, not without updating its heritage; in these laser grooves it is as if, in fact, the first Marillion encountered, without being distorted, the sounds to which the Porcupine Tre, Pineapple Thief, Nordic Giants and, in general, the artists from K-Scope label.
Tradition and modernity – evident, the latter, also and above all in graphics – and seven compositions (all thick), which form an excellent overall product.